I sistemi di ricarica privata domestica (comunemente detti Wall-box) sono i più economici e di semplice installazione.
NON necessitano di attivazioni di nuovi o particolari contratti di fornitura di energia, né l'installazione di contatori aggiuntivi .
Si può paragonare questo strumento ad un normalissimo elettrodomestico. Le potenze di erogazione sono solitamente basse (da 3 a massimo 7kw) in quanto non si hanno particolari necessità di rendere il processo di carica veloce (può essere fatto tranquillamente di notte periodo in cui peraltro la corrente può costare meno).
Esistono modelli in grado di adeguare il loro assorbimento in base a quanta corrente è disponibile in quel momento (ad esempio se sta funzionando il condizionatore, il forno, la lavatrice) permettendo alla stazione di ricarica di adeguare il suo assorbimento per evitare così il fastidioso problema di "fare scattare il contatore".
Gli utenti della mobilità elettrica come primo criterio di scelta per una struttura recettiva controllano che questa sia dotata di un sistema di ricarica e solo successivamente valutano gli altri servizi!
In questo momento i sistemi di ricarica fungono da veicolo promozionale per l'attività stessa.
In questi contesti è possibile valutare le installazioni di semplici sitemi di ricarica (comunemente detti Wall-box) o la possibilità di indirizzare la scelta su modelli che possono permettere al gestore di scegliere se permettere l'utilizzo ai soli clienti o a chiunque, scegliere se offrire un servizio di ricarica a pagamento o gratuito.
Particolare interesse per queste attività giocheranno i sistemi di ricarica più evoluti in quanto, grazie alla possibilità di essere collegati con internet possono essere geolocalizzabili e prenotabili da chiunque.
Più il tempo di permanenza dei clienti sarà ridotto e maggiore sarà la potenza di erogazione che deve essere prevista (un albergo dove il cliente pernotta può adottare sistemi con potenze di 3-7Kw mentre un punto di ristoro per offrire un servizio di ricarica più efficente ed invitante deve prevedere potenze fino a 22Kw o superiori per punto di ricarica)
Nel caso dei Centri Commerciali, molto probabilmente i clienti eseguiranno ricariche parziali, in parte perchè provenienti da zone limitrofe, in parte perchè non si fermeranno per il tempo di una ricarica completa.
In queste strutture è preferibile installare delle colonnine in quanto sistemi più performanti, in grado di essere posizionati nei parcheggi all'aperto e resistere alle intemperie e agli agenti atmosferici, inoltre permettono di adottare politiche di utilizzo come ad esempio la possibilità di scegliere se il sistema di ricarica può essere accessibile a tutti o solo ai soci/iscritti, legarle all'utilizzo di carte fidelity, prenotabili tramite smartphone e prevedere il pagamento tramite carte di credito e bancomat.
La potenza consigliata va dai 7 ai 22KW per punto di ricarica.
Per le Aziende esistono varie tipologie, dai sistemi wall-box, alle colonnine ed anche soluzioni "intelligenti" in grado di ottimizzare tempi e costi di ricarica soprattutto nel caso in cui l'azienda intenda adottare una flotta di veicoli elettrici.
I sistemi di ricarica saranno sempre più necessari e fondamentali nelle realtà aziendali, in quanto permetteranno la ricarica sia ai dirigenti e dipendenti dell'azienda ma anche a clienti e fornitori.
Chi ha un’auto elettrica è abituato a fare ricariche parziali, per cui difficilmente arriverà sul posto di lavoro completamente scarico, bensì più probabilmente utilizzerà quel punto di ricarica come “rabbocco” per quanto consumato nel tragitto casa-lavoro.
Ci si può quindi ragionevolmente attendere un consumo di qualche kWh al giorno per veicolo.
Per le aziende oltre al sistema di ricarica proponiamo software il controllo e la gestione delle ricariche.
Negli Enti pubblici e nei Comuni le possibili soluzioni da adottare sono molteplici a seconda del risultato che si intende ottenere. Inoltre è possibile anche strutturare l'impianto con una soluzione mista.
Tecnicamente si possono installare wall-box oppure colonnine dislocate nelle varie zone della città e del territorio, sistemi per ricarica moto e bici elettriche e in alcuni casi anche sistemi di ricarica rapida in corrente Continua.
In questi contesti, quindi, potenze da 3 a 22kW (ed in alcuni casi anche 50-100KW). Consigliamo acquisto e gestione invece di "Regalare" a terzi lo spazio pubblico e l'introito che questo servizio può portare alle casse dell'Ente.
Nelle stazioni di servizio è consigliabile installare sistemi ad elevata potenza (da 100 kW in corrente continua) o sistemi molto più rapidi e performanti (stazione di ricarica FAST a corrente continua fino a 300 kW) in grado di ridurre a pochi minuti il tempo per una ricarica (poco più del tempo attualmente impiegato per il pieno di carburante).
Questi sistemi possono essere equipaggiati con tutte le tipologie di prese, sia per la ricarica in corrente alternata (tipo 2) che quelle in corrente continua (CHAdeMO e CCS Combo2) e devono prevedere sistemi di pagamento elettronici.
Ovviamente nelle stazioni di servizio il prezzo medio di ricarica per il cliente finale sarà maggiore a causa dei costi dell'approvigionamento dell'energia elettrica e dal costo della stazione di ricarica stessa.
Molti degli studi internazionali realizzati “sul campo” ci dicono che il 48% delle ricariche viene effettuato a casa, il 43% sul luogo di lavoro e solo il 9% presso un punto di ricarica pubblico.
Siete un'azienda e state pensando di installare delle stazioni di ricarica? Chiamate per avere il sistema più adatto per le vostre esigenze e necessità!
Una delle prime domande che spesso ci vengono poste riguarda proprio il tempo di ricarica necessario per ricaricare un veicolo elettrico. Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda ma...
Voi sapreste dire con precisione quanto tempo ci vuole a fare un pieno di benzina di un veicolo "Termico"?
Credo che sia difficile in quanto anche in questo caso sono molte le variabili:
Di che veicolo stiamo parlando (moto, auto, camion)? Quanta capacità ha il serbatoio del veicolo che vogliamo rifornire? Come riforniamo (con una tanica, con un distributore automatico, servito dall'addetto)?...
Come potete capire anche voi ci sono diversi fattori che influenzano il risultato e dare una risposta precisa diventa difficile.
Nella ricarica di un veicolo elettrico cambiano i temini ma le variabili sono simili. Cerchiamo però di fare un po' di chiarezza.
La ricarica elettrica dipende da tre fattori principali ovvero:
I primi due fattori definiscono La potenza (kW) di erogazione finale. Infatti anche se mi reco in una stazione Ultra fast da 300Kw ed il mio veicolo mi permette di assorbirne 50kW al massimo caricherò a 50kW o, viceversa, se ho una vettura in grado di caricare a 200kW ma la stazione ne eroga al massimo 120kW al massimo caricherò a 120kW.
Ovviamente il tempo totale di ricarica dipende anche dalla capacità della batteria installata nel veicolo. Ad esempio:
- Una ricarica completa di una batteria da 100kW a 7kW richiede circa 14 ore
- Una ricarica completa di una batteria da 100kW a 22 kW richiede circa 4-5 ore
- Una ricarica completa di una batteria da 100kW a 100 kW richiede circa 1 ora
- Una ricarica completa di una batteria da 100kW a 200 kW richiede circa 1/2 ora
Se vi soffermate un momento, vi renderete conto che questi fattori sono assimilabili ad una normale operazione di riempimento di un qualsiasi contenitore per il quale il tempo che impieghiamo a riempirlo dipendono:
Attualmente le auto elettriche hanno pacchi batteria compresi tra 50 kWh e 130 kWh, con autonomie comprese tra 200 e 600 km con “un pieno”...
Facendo una media dei consumi tra i vari modelli e considerando che ad oggi il costo al kWh (nrd in corrente alternata), tutto compreso, è stimabile a circa 0,5€ (nrd 0,25€ a per una ricarica a casa fino a 0,85€ per ricariche nelle colonnine di ricarica pubblica), possiamo ragionevolmente indicare i seguenti valori:
- Con 1 kW percorriamo 6-8 km.
- Con 1€ si possono percorrere circa 10-25 km.
- La ricarica al 100% di un’auto elettrica con batteria completamente vuota, a seconda della sua capacità, costa fra i 10 e i 50 Euro €.
Obbligo di colonnine di ricarica elettrica nei nuovi edifici
il decreto legislativo n. 48 del 2020 (in vigore dall'11 giugno scorso), relativo alla prestazione energetica degli edifici ed i requisiti minimi delle nuove costruzioni in materia di efficienza energetica:
Negli edifici RESIDENZIALI devono essere predisposte infrastrutture di canalizzazione per ogni posto auto al fine di consentire anche in una fase successiva di installare puntidi ri carica per veicoli elettrici. L’obbligo vige per parcheggi con più di dieci posti auto, situati all'interno o in adiacenza dell'edificio, sia coperti che scoperti.
Negli Edifici NON RESIDENZIALI, sarà necessario:
GlI edifici non residenziali, qualora avessero 20 o più posti auto, dovranno provvedere entroil 1° gennaio 2025 all’installazione di almeno una colonnina di ricarica (D.Lgs257/2016). In particolare:
La norma interessa anche la ristrutturazione, qualora i lavori di realizzazione dell’intervento abbiano coinvolto almeno il 50% della superficie lorda dell’impianto elettrico, sempre con le condizioni sopra indicate.
I Comuni dovranno adeguare il regolamento edilizio prevedendo che il conseguimento del titolo abilitativo per i nuovi edifici sia vincolato alla predisposizione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli elettrici.
Tale obbligo riguarderà gli edifici di nuova costruzione ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati e relativi interventi di ristrutturazione profonda, e gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative e i relativi interventi di ristrutturazione profonda.
Le Regioni, nel caso di autorizzazione alla realizzazione di nuovi impianti di distribuzione carburanti e di ristrutturazione totale degli impianti di distribuzione carburanti esistenti, devono prevedere l'obbligo di dotarsi d’infrastrutture di ricarica elettrica.
Installazione stazioni di ricarica in luogo pubblico:
Istruzioni per la realizzazione
Il DM 3 agosto 2017 individua i documenti e gli elaborati tecnici da presentare a corredo della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici.
Per la predisposizione dei progetti di ogni infrastruttura e stazione di ricarica il Comune di riferimento deve rilasciare l’autorizzazione. Il Decreto specifica anche che la realizzazione di punti di ricarica in immobili e aree private anche aperte ad uso pubblico resta attività libera non soggetta ad autorizzazione ne' a segnalazione certificata di inizio di attività se sono rispettati i seguenti requisiti e condizioni:
- il punto di ricarica non richiede una nuova connessione alla rete di distribuzione elettrica ne' una modifica della connessione esistente;
- il punto di ricarica e' conforme ai vigenti standard tecnici e di sicurezza;
- l'installazione del punto di ricarica e' effettuata da un soggetto abilitato e nel rispetto delle norme di sicurezza elettriche;
- l'installatore deve rilasciare un certificato di conformità dell'impianto e del suo funzionamento alle norme di sicurezza elettrica.
Scia per infrastrutture di ricarica: i documenti da presentare Il Decreto spiega che alla Scia per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, devono essere allegati il documento di inquadramento del progetto, il progetto tecnico, una relazione sulle caratteristiche tecniche dell'infrastruttura e copia della richiesta di connessione alla rete di distribuzione elettrica o di modifica della connessione esistente.
Il documento di inquadramento deve contenere:
- la descrizione del progetto (progetto comunitario, progetto nazionale, investimento privato, ecc);
- il numero delle infrastrutture di ricarica previste dal progetto;
- le motivazioni sottese alla scelta delle localizzazioni proposte;
- l'indicazione dei costi complessivi suddivisi per la parte di investimento e per le parti di gestione e manutenzione successive;
- l'indicazione del soggetto che provvederà della gestione e manutenzione delle infrastrutture di ricarica;
- le modalità e le attività di informazione e comunicazione previste.
Il progetto tecnico deve contenere:
- inquadramento territoriale ed estratti dei principali strumenti urbanistici vigenti;
- documentazione fotografica ante operam;
- particolari costruttivi/installativi;
- ante e post operam;
- segnaletica orizzontale e verticale;
- cronoprogramma dei lavori.
Innanzitutto, va chiarito un punto: l’installazione di un sistema di ricarica nel proprio box di proprietà o in uno spazio condominiale non richiede alcun passaggio presso l’amministratore o l’assemblea condominiale purché si osservi la normativa; è un diritto di ciascun condomino in quanto tale attività è regolarmente normata.
Basta rispettare queste regole:
- la normativa internazionale CEI EN 61851-1, che disciplina le modalità e i dispositivi di ricarica consentiti, il D.M.37/2008 (“Disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”), che fa riferimento agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso, collocati al’ interno degli stessi o delle relative pertinenze;
– la Legge 134/2012, che regola le installazioni nelle parti comuni o che influenzano l’uso delle parti comune (quindi non si applica al caso del box di proprietà);
- il D. Lgs. 257/2016, che disciplina le stazioni di ricarica e i punti di ricarica;
- la Circolare n. 2 del 05/11/2018 del Ministero dell’interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco (“Linee guida per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici”), scaricabile dal sito web dei Vigili del Fuoco.
Ricordiamo però che bisogna tener presente che ad esempio per il passaggio dei cavi dalla wallbox al proprio contatore, l’art. 1102 del c.c. che recita che “ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto”. In buona sintesi, per chi deve installare una wallbox in Condominio nel proprio box di proprietà, le norme sopra elencate si riducono principalmente a rispettare il D.M. 37/2008 (progetti e dichiarazioni di conformità) e le Linee guida del 2018 (wallbox a norma, interruttore magnetotermico, eventuale bobina di sgancio, cartellonistica ed estintore addizionale in ragione di 1 ogni 5 wallbox).
Un aspetto importante:
Chi segue queste norme e linee guida e si affida a professionisti abilitati NON DEVE richiedere e nemmeno informare, se non per pura cortesia, l’autorizzazione dell’amministratore o dell’assemblea di Condominio ne tantomeno, essere soggetto alle opinioni di singoli condòmini. Basta procedere con l’installazione, raccogliere la documentazione atta a dimostrare la conformità dell’installazione e renderla disponibile al professionista che dovrà utilizzarla in occasione del rinnovo periodico di conformità antincendio (CPI). Questo in virtù del fatto, come riportato esplicitamente nella circolare dei VV.F., che “non risulta che i veicoli elettrici presentino un livello di rischio di incendio e/o esplosione maggiore rispetto ai veicoli tradizionali, che le stazioni di ricarica delle batterie dei veicoli elettrici, allo stato attuale, risultano presentare rischi di natura prettamente elettrica, che le infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici non rientrano fra le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi e che l’installazione di infrastrutture nuove realizzate secondo le indicazioni riportate nelle Linee guida è considerata una modifica non rilevante ai fini della sicurezza antincendio”.
TIPOLOGIE di Auto Elettriche
Tra il 1832 ed il 1839 l'imprenditore scozzese Robert Anderson inventò la prima carrozza elettrica, nella sua forma più rozza.
Il miglioramento delle batterie, dovuto ai francesi (fine 1800) consentì il fiorire dei veicoli elettrici.
Pochi anni prima del 1900, prima della preponderanza del potente ma inquinante motore a combustione interna, le auto elettriche detenevano molti record di velocità e di distanze percorse con una carica. Tra i più notevoli di questi record è stato l'infrangere la barriera dei 100 km/h di velocità.
Questa particolare modalità è chiamata ibrido, la batteria di trazione è ricaricata dalla rete elettrica. Quando la batteria è scarica, un piccolo motore a combustione interna si accende e aziona un generatore di corrente che ricarica la batteria di trazione. Questo sistema "Di riserva" permette all'auto di percorrere circa 30-50 km in aggiunta alla normale autonomia elettrica.
Esempio: BMW i3 REX
Non ci sono più dubbi, il presente ed anche il futuro del mercato automobilistico è green: lo avevano anticipato la crescita delle vendite ed è stato confermato da importanti dichiarazioni delle principali case automobilistiche.
Oggi il costo di un veicolo elettrico è ancora un po' troppo alto rispetto ad un veicolo con motore convenzionale, ma in continua diminuzione (grazie anche alla riduzione del costo delle batterie da 150€/Kw del 2022 ai circa 50 odierni). Ciò nonostante, anche se per chi percorre più di 15-20.000 km risulta comunque economicamente più vantaggiosa.
Innovazione, bassi costi di esercizio, altissime prestazioni e zero inquinamento fanno dell'auto elettrica, l'ancora di salvataggio del mercato automobilistico e soprattutto dell'ambiente.
Auto, Furgoncini, Furgoni, Bus, Minibus, Moto, sono molteplici le proposte delle case automobilistiche e ogni giorno si aggiungono nuovi modelli...
LE AUTO ELETTRICHE INQUINANO MENO?
Le emissioni sono zero, la componentistica delle auto incide meno sui costi di produzione, le batterie al litio possono durare molto. Si parla di cicli di 2.000 ricariche, 400.000 km, 10 anni di vita utile, ma sono dati in costante miglioramento. Inoltre dopo tali valori le batterie non smettono di funzionare, continuano a fare il loro dovere anche se con una efficienza minore. Per finire, le batterie delle auto obsolete potranno essere RI-utilizzate per una seconda vita come sistemi di accumulo e successivamente Riciclate. Il petrolio una volta bruciato non può essere riutilizzato e riciclato in alcun modo.
LE AUTO ELETTRICHE POSSONO CIRCOLARE IN ZTL?
Essendo veicoli ad emissioni Zero, le auto elettriche non vengono sottoposte ai vincoli di circolazione quali ecopass, ztl, targhe alterne e zone di traffico limitato, un vantaggio enorme per tutte le persone che abitano in grandi centri urbani o che si recano al lavoro in auto.
BASSI CONSUMI?
Per “fare il pieno” a un’auto elettrica è sufficiente collegarla alla colonnina elettrica per qualche ora al semplice costo del piano tariffario
previsto dal proprio operatore energetico. Inoltre, si diffonderanno presto dei punti di ricarica rapida all’interno delle città, dove con 30 minuti di carica delle batterie si otterrà una capacità di percorrenza di circa 100 km.
LE AUTO ELETTRICHE SONO SILENZIOSE?
Il motore dell’auto elettrica è estremamente silenzioso e contribuisce fortemente a eliminare l’inquinamento acustico e a rendere più piacevole l’esperienza di guida.
MEGLIO IL MOTORE ELETTRICO O QUELLO TERMICO?
Il motore che spinge i veicoli elettrici o BEV* funziona per induzione elettromagnetica. È molto più efficiente rispetto al motore a scoppio che disperde in calore gran parte dell’energia prodotta dalla combustione del carburante. L’efficienza, cioè la quantità di energia tradotta in moto, raggiunge il 90% contro il 30% circa del motore a benzina e il 40% di quello diesel.
La tecnologia di base risale alla fine del 1800 e da allora non ha subito significative evoluzioni. La sua diffusione, inizialmente non si è sviluppata in quanto allora la distribuzione dell’energia elettrica era ancora molto deficitaria così come le capacità di immagazzinamento (le batterie) erano limitate.
L’introduzione, sul finire del secolo scorso, di batterie di nuova generazione agli ioni di litio ha aperto all’auto elettrica la prospettiva di una diffusione di massa. Questa tecnologia consente di immagazzinare molta più energia in minor spazio e con minor peso. Le batterie sono assemblate collegando fino a qualche migliaio di singole celle, (simili a quelle che alimentano i telefoni cellulari) che permettono così capacità di stoccaggio comprese fra i 30 e i 100 kWh di energia, in grado di assicurare una percorrenza fra 200 e 500 chilometri.
Una loro peculiare caratteristica è però la sensibilità alle condizioni climatiche, infatti a temperature molto alte e soprattutto a quelle molto basse, il rendimento può scendere anche del 20-30%. Anche lo stile di guida ha un’influenza sui consumi, e quindi sull’autonomia, molto più marcata rispetto alle auto endotermiche soprattutto ad alte velocità.
I tempi di ricarica variano a seconda delle modalità di ricarica adottate; si va dalle 8 ore e più nella ricarica domestica, a 20-30 minuti per la ricarica ad alta potenza in corrente continua. Tali valori sono indicativi: si riferiscono sempre a una ricarica da zero all’80% della capacità. La velocità di assorbimento dell’energia, infatti, scende rapidamente via via che si satura la capacità dell’accumulatore.
Il sistema elettrico (batterie-dispositivi di controllo e alimentazione) rappresenta una quota vicina a un terzo del costo e del peso di un’intera auto elettrica. Il resto del veicolo, compreso il motore, è invece molto più semplice rispetto a un’auto tradizionale.
La trasmissione è diretta, senza albero motore, cambio, ingranaggi di conversione del moto da oscillatorio a rotatorio.
Non ci sono liquidi di raffreddamento e lubrificazione, filtri, serbatoio. Si calcola che i componenti siano meno di un terzo rispetto a quelli di un’auto tradizionale.
Il motore elettrico non necessita di cambio poiché la potenza del motore è tutta disponibile fin dai regimi di rotazione più bassi.
Anche il sistema frenante è molto meno sollecitato, poiché al rilascio dell’acceleratore si inverte la polarità del motore: il moto si ritrasforma in energia elettrica che viene recuperata nelle batterie. Si parla in questo caso di frenata ri-generativa.
SCANIA (ndr primo costruttore di veicoli pesanti) ha rivelato i risultati del proprio studio inerente le emissioni di CO2 sui mezzi per il trasporto commerciale pesante nell’intero ciclo di vita LCA. Il Life Cycle Assessment è un conteggio definito dallo standard ISO 14040/44 per calcolare gli impatti ambientali dei prodotti tenendo in considerazione le emissioni in fase di produzione, utilizzo e smaltimento di un prodotto.
Secondo il loro studio anche i veicoli per "trasporto commerciale pesante" a batteria emettono meno CO2 di quelli termici anzi, sono «significativamente inferiore a quello di un veicolo con motore a combustione interna».
Con questo studio, ad esempio per un autocarro con 500.000 km di percorrenza, le emissioni di CO2 risultano ad oggi -38%, nel 2030 arriveranno al -63% o addirittura al -86% a seconda del mix di elettricità esaminati utilizzati in fase di costruzione ed utilizzo.
RISCHIAMO CRISI ENERGETICHE SE TUTTI GUIDERANNO UN'AUTO ELETTRICA?
Molti pongono questa domanda. Noi vi rispondiamo: NO!
Secondo uno studio effettuato dal Politecnico di Milano e ENEL (Clicca per vedere lo studio), considerando la percorrenza media degli italiani (35km), l’incremento che si avrebbe sui consumi energetici nazionali dato dall'impatto di 1.000.000 di veicoli circolanti per la loro ricarica sarebbe pari a circa lo 0,3%. Lo studio indica una lieve criticità dovuta all'aumento di richiesta nella fascia oraria (19-22) che potrebbe comunque essere risolta senza particolari problemi (vedi ad esempio l'ultima proposta del GSE che mette a disposizione un aumento gratuito di potenza nella fascia oraria notturna proprio per cercare di spostare questo picco).
POSSIAMO USARE LA BATTERIA DI UN'AUTO ELETTRICA COME ACCUMULO?
Anche se al momento è ancora in fase di test, con la tecnologia "V2G" (Vehicole To Grid) questo sarà sicuramente possibile prossimamente, permettendo così alle auto collegate ad una colonnina di garantire contestualmente alla ricarica anche un servizio di "bilanciamento a livello nazionale" dei consumi dell'energia e a livello domestico, un'ottimizzazione dei consumi soprattutto per chi ha un impianto fotovoltaico.
POSSO AFFRONTARE LUNGHI VIAGGI CON UN'AUTO ELETTRICA?
"...e poi con l'auto elettrica come faccio ad andare in ferie?" Questo sembra essere il problema che spaventa di più! Premesso che in ferie ci si va una/due volte l'anno, riflettendo un attimo il problema delle lunghe percorrenze a nostro avviso riguarda una piccola parte di automobilisti (ad esempio rappresentanti e agenti di commercio). Per chi comunque è costretto a fare lunghi viaggi precisiamo che le capacità delle batterie stanno giorno dopo giorno permettendo autonomie che al momento superano anche i 500 km. Inoltre, a partire dal 2021, sono iniziate le installazioni di stazioni di ricarica ultra rapide (quelle che permettono di fare un pieno in 15 minuti) nelle stazioni di servizio autostradali, che sommate alle altre infrastrutture di ricarica che via via aziende, strutture recettive ed enti pubblici stanno installando permetteranno di rispondere alle esigenze anche di questi automobilisti a "lungo raggio".
LO SMALTIMENTO DELLE BATTERIE SARA' UN PROBLEMA?
Anche questo frase viene solitamente avanzata dai più scettici.
Precisiamo innanzitutto che, a seguito di una rigorosa direttiva europea, tutti i costi di fine vita delle batterie sono preventivamente versati dai produttori ai consorzi per la gestione del recupero e dello smaltimento, già al momento della vendita. Grazie a questa normativa, ed al fatto che le batterie delle auto sono molto pesanti ed ingombranti e il loro smontaggio può essere effettuato solo da officine qualificate, scoraggierà gli smaltimenti abusivi (che invece purtroppo ancora avvengono per le batterie più piccole).
Al momento le quantità da smaltire sono ancora limitate in quanto i veicoli elettrici in circolazione sono ancora pochi e anche perchè la durata media stimata di una batteria a bordo di un veicolo è di circa 8 anni e altrettanti sono quelli della seconda vita per un totale di 16 anni.
Anche questo aspetto è importante, infatti le batterie che non sono più "performanti" per un veicolo elettrico, possono comunque essere riutilizzate ad esempio come sistema di accumulo statico.
Ad oggi il processo per il recupero delle materie prime è quello cosiddetto pirometallurgico che prevede che le batterie vengono sottoposte a triturazione e fusione, un processo energivoro che consente di reimmettere nel ciclo produttivo solo il 50-60% delle materie prime più preziose ma in un futuro (breve) si dovrebbe passare ad un processo idrometallurgico meno energivoro e meno invasivo per i materiali che potranno così essere recuperati e riutilizzati quasi al 100%.
Sul mercato ad oggi sono presenti varie tipologie di wall box, colonnine e stazioni di ricarica (siano queste monofase, trifase o in corrente continua). Il mercato è in continua evoluzione.
Ogni prodotto ha le sue peculiarità ed è stato realizzato per uno specifico utilizzo. Districarsi fra le varie proposte può rivelarsi più difficile del previsto.
Nel corso degli anni abbiamo selezionato (e continuiamo a farlo) i migliori prodotti fra quelli presenti sul mercato, cercando soluzioni adatte per ogni esigenza e facendo attenzione a due aspetti che riteniamo fondamentali che i nostri fornitori debbono avere:
- Qualità del prodotto
- Servizio post vendita.
Qui sotto riportiamo alcuni dei nostri fornitori. (Italiani, Europei e ExtraCee).
Qui sotto riportiamo alcune immagine dei prodotti che trattiamo. (Italiani, Europei e ExtraCee).
Le WallBox (Monofase e Trifase) hanno:
- Protezioni integrate: un'installazione più efficiente ed economica.
- Gestione dei carichi via WiFi: Trydan offre la possibilità di gestire i carichi attraverso la connessione WiFi, consentendo un'installazione senza l'impiego di cavi e rispettando la potenza contrattata con il provider.
- Utilizza al massimo l’energia rinnovabile: Trydan ottimizza l'utilizzo dell'energia solare per ricaricare veicoli elettrici in modo intelligente e sostenibile. Con tre modalità di gestione energetica, puoi scegliere tra energia fotovoltaica esclusiva o una combinazione di energia solare e rete elettrica per raggiungere la potenza di ricarica desiderata.
- APP gratuita: Attraverso la connettività Bluetooth e WiFi, Trydan può essere controllato dall'App gratuita V2C e V2C Cloud. Questa piattaforma è accessibile da smartphone e computer senza alcun costo aggiuntivo e senza la necessità di elementi extra. Consente, ad esempio, il monitoraggio dei costi e dei consumi, la programmazione della ricarica in fasce orarie, la condivisione del caricatore con utenti multipli, il controllo delle principali impostazioni di ricarica in modo intuitivo.
- Un layout pensato per “ricordare” quello del cellulare iPhone
- Sblocca Trydan utilizzando le tue E-Keys: Grazie al sofisticato sistema di riconoscimento Bluetooth, Trydan Il dispositivo si sblocca automaticamente per avviare il processo di ricarica quando individua il tuo smartwatch o la tua Tesla e si blocca automaticamente quando il tuo dispositivo associato si allontana.
- Installazione semplificata: Installazione facile e veloce. E con la piattaforma “Installer Panel" di V2C totalmente gratuita, ogni installatore avrà il massimo controllo su tutti i punti di ricarica installati, così da ottimizzare tempi e costi del servizio di assistenza.
- Made in Europa: Trydan, come per tutti i prodotti V2C, è completamente progettato e fabbricato in Spagna, garantendo così elevati standard di qualità e un impegno verso la sostenibilità ambientale
In più i modelli PRO hanno:
- Tecnologia RFID/NFC: Con la tecnologia NFC e RFID inclusa, la ricarica per più utenti è più semplice che mai. Clienti e dipendenti possono semplicemente avvicinare la propria carta o dispositivo NFC all’e-Charger per avviare la ricarica.
- Scheda Sim 4G integrata offerta da V2C per 3 anni: Sempre connesso in modo rapido e pratico grazie alla tecnologia 4G e alla sua scheda SIM inclusa.
- Connessione con cavo Ethernet: Assicura una connettività ininterrotta anche in zone senza copertura grazie alla connessione tramite cavo di rete.
SI-LVER Srl
Via O. Vecchi, 16 -41012 Carpi (MO)
P. Iva 02781920349 - Cod SDI: X2PH38J
Email: info@ricarica-auto.it
Tel: 059.4725624
Conoscenza del Mercato
conoscenza del mercato, consigli e supporto commerciale.
Competitività e Miglior Valore
Soluzioni all’avanguardia che consentono di ottimizzare i costi.
Soluzioni personalizzate
Ampia offerta e soluzioni personalizzate per tutte le attività.